Il PPC (acronimo di pay per click) è una forma di pagamento nell’ambito del marketing online. Viene utilizzata sia nella SEA (Search Engine Advertising)) che nell’affiliate marketing. Nel caso del pay per click, l’inserzionista paga una commissione predeterminata per ogni click che riceve il suo annuncio, sia esso in forma di banner o link. Questa commissione è chiamata in gergo di marketing online costo per clic (CPC) e rappresenta l’importo che l’inserzionista deve pagare al proprietario del sito web, nel caso dell’affiliazione, o al motore di ricerca, nel caso della SEA. Anche se i due termini sono spesso usati come sinonimi, in realtà PPC rappresenta il metodo di remunerazione e CPC il prezzo per singolo click.
Ottimizzazione delle campagne pay per click
Una sfida per i marketer è filtrare i visitatori con qualità scarsa (cioè quelli che fanno click ma hanno una bassa probabilità di produrre conversioni) e attirare quelli con alto potenziale. A seconda del tipo di campagna esistono strategie diverse per raggiungere questi due scopi. Mostrare annunci al pubblico che si è dimostrato già interessato a un certo tipo di prodotti (remarketing) o che corrisponde a un profilo demografico (profilazione) sono solo due dei tanti metodi.
Monitorizzare e perfezionare
Come tutte le iniziative di marketing anche nel caso del pay per click se ne devono monitorizzare i risultati e perfezionare la strategia. Un valore spesso usato è il EPC (acronimo dall’inglese earnings per click), o guadagno a click, che rappresenta il valore che si guadagna per ogni visitatore. Visto che il guadagno del singolo click può essere uguale a zero, si usa il guadagno per 100 click. È facile capire come il guadagno su 100 click debba essere decisamente maggiore del costo pagato per questi.
Trappole da evitare
In alcuni casi l’efficacia di una campagna pay per click può essere influenzata negativamente dai concorrenti che cliccano su un annuncio solo per addebitare costi inutili all’inserzionista. Questa pratica fraudolenta è rara nel caso di grandi compagnie (che non hanno tempo da perdere in questo modo e che vogliono evitare la figuraccia che farebbero se scoperte). In passato, alcune piccole realtà si sono viste danneggiare le loro campagne in questo modo dalla concorrenza. Per evitare questi problemi e calcolare solo click e visitatori reali, si ricorre a varie tecniche, come un blocco IP che blocca gli utenti che fanno troppi click, o semplicemente conteggiare come un singolo click tutti quelli prodotti dallo stesso utente.
Un caso estremamente raro
Teoricamente potrebbe succedere che il proprietario di un sito web clicchi sul materiale pubblicitario inserito nel suo sito Web per guadagnare di più. In pratica, però, questo imbroglio sarebbe molto facile da scoprire e poco remunerativo; quindi, la possibilità che questo accada è pari a zero.
Altri modelli di pagamento
Nel settore del marketing online esistono molti altri modelli di pagamento, ad esempio cost per order (in breve CPO), cost per action (in breve CPA), cost per lead (in breve CPL) o cost per mille (CPM costo per 1.000 impressioni o visualizzazioni). Non esiste una regola che determina quali di queste forme di pagamento sia la migliore. Il tipo di campagna gli scopi di questa determineranno quale modello è il più adatto e remunerativo.